Dieci anni dopo Il tempo che ci rimane, il regista palestinese Elia Suleiman dirige un racconto sulla ricerca dell’identità e dell’appartenenza. La storia di Es che, fuggito dalla Palestina, si rende conto che il suo paese d’origine lo segue come un’ombra. La speranza di una nuova vita si trasforma in una commedia dell’assurdo, un richiamo tagliente e pieno di ironia a un paradiso che è diventato un purgatorio: la Palestina. Cinema puro, sequela di visioni poetiche e piene di originalità che spiazzano, divertono e dipingono una amara visione della realtà. In Concorso al Festival di Cannes 2019.