Il film immerge lo spettatore nell’universo musicale di un’epoca. Quella in cui milioni di giovani europei si abbandonavano al ritmo scatenato di una musica fatta di melodie sintetiche e accattivanti, testi inglesi più o meno bizzarri, ritmi elettronici coinvolgenti e videoclip visionari. Erano brani cibernetici alimentati dai sogni e dalle speranze di giovani musicisti capaci di sfornare del pop strabiliante, muovendosi sempre a cavallo tra il trash e l’eccellenza. Era il mondo della Italo Disco: nato in Italia, rinforzato in Germania, fece ballare tutto il pianeta. Il suono di un epoca molto spesso raccontata, ma non sempre davvero capita.