Terzo lungo firmato da Oliver Laxe, punto di riferimento del cinema d’autore del nuovo cinema spagnolo, indicato da Bong Joon-ho come uno dei cineasti più promettenti nel prossimo cinema mondiale. Il film, che si apre con un conturbante carrello notturno tra gli alberi schiacciati da una motosega sulle note ipnotiche di Vivaldi, segue Ramon, un piromane che dopo aver scontato la sua pena in carcere, torna a casa nelle verdi colline di Lugo, Galizia. Ma nessuno in realtà è lì ad attenderlo: ripara dalla madre unico baluardo a difesa del bosco minacciato da una possibile ricaduta del figlio, dalla rottura di un precario equilibrio che incombe sulle loro vite. Film lirico, potente, in cui Laxe cerca nuovamente di visitare la zona di confine tra cinema di finzione e cinema del reale che genera ibridi artistici autentici. “O que arde”, Premio della Giuria Un certain Regard all’ultimo Festival di Cannes, è una vibrazione tra la più riuscite dell’ultima stagione.