Panico a needle park

Ex fotografo di moda, Jerry Schatzberg decise di girare una storia sugli eroinomani a New York e fece una scelta precisa: un film completamente realistico. Ingaggiò la saggista e scrittrice Joan Didion e il marito per scrivere una sceneggiatura priva di ogni sentimentalismo; realizzò le riprese al vero “Needle Park”, un pezzetto di verde all’incrocio tra Broadway e la 72sima; reclutò ex drogati in fase di riabilitazione e personale medico per assisterlo nelle scene cruciali delle iniezioni; non usò la musica d’accompagnamento nella colonna sonora. I protagonisti sono Bobby, un traffichino tossico e Helen, una studentessa che prende il vizio quando si innamora di Bobby. Il panico cui si riferisce il titolo è la mancanza di eroina sul mercato: Bobby, Helen e i loro “colleghi” si sentono distrutti. Una performance brillante di Pacino: una miscela di linguaggio di strada tagliente e la tenerezza di un cane bastonato. Fu grazie a questo film che ottenne la parte di protagonista di Il padrino. (I.B.)

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