Il Ragazzo è stato affidato dai genitori perseguitati ad un’anziana madre adottiva. Al momento della sua morte al Ragazzo non resta altro che vagare da solo per le campagne raggiungendo villaggi e fattorie disseminati sul suo percorso senza meta. Nella sua lotta per la sopravvivenza è esposto alla feroce brutalità dei superstiziosi contadini ed assiste alla ferocia con cui i militari, tedeschi o russi che siano, vessano le popolazioni.
Il terzo lungometraggio di Václav Marhoul si ispira al romanzo omonimo di Jerzy Kosinski e già la scelta di girarlo in 35 mm in un bianco e nero di grande effetto non può non far pensare a un classico, proveniente sempre dall’Est Europa, che aveva lo stesso fil rouge e cioè la perdita dell’infanzia a causa della guerra.