Nell’era del Me Too in cui l’espressione maschio tossico ha acquisito un forte valore, è interessante scoprire un film vecchio di cinquanta anni crudo e snervante che tratta di misoginia, di disfunzioni sessuali, e di un certo tipo di ego maschile schiacciante. La misoginia in Conoscenza carnale non fa male solo alle donne, ma danneggia gli uomini che ne sono portatori. Diviso in tre parti il film segue gli exploit sessuali di due amici prima al college negli anni ’40, poi da uomini sposati negli anni ’50 e infine nell’oggi, disincantati ma non più saggi di quando erano ragazzi. Il film inizia con Sandy, timido e ancora vergine e Jonathan, sfacciato, sicuro di sé, gradasso che discutono del loro ideale di donna. Gran classe nella direzione della fotografia di Giuseppe Rotunno, ma la grandezza del film è soprattutto nella recitazione. Tutto il cast è in stato di grazia, ma Jack Nicholson e Ann-Margret, la fidanzata da esibire, sono i veri vincitori, specialmente nella scena della lite: ci vollero cinque giorni per girarla e entrambi persero la voce. Un tour de force registico per Mike Nichols. (I.B.)