È uno dei casi di cronaca nera più atroci e scioccanti: accadeva a Roma, alla Magliana, 29 anni fa. Marcello, detto “er canaro”, per via del suo mestiere di toelettatore di cani, vive nella periferia romana, perseguitato da un violento ex pugile che terrorizza con metodi da bullo tutto il quartiere. Nel tentativo di riaffermare la sua dignità, Marcello compirà un inaspettato e atroce atto di vendetta. Ispirandosi a questa vicenda per indagare sui dilemmi umani, la ‘cattiveria’, il bene e il male, Matteo Garrone dirige il suo nuovo film dopo “Il Racconto dei Racconti”, “Reality” e “Gomorra”. Il regista dice: “In una periferia dove prevale la legge del più forte, uno stato di natura dove contano solo l’onore e il denaro, le uniche vie d’uscita e di riscatto sono la droga e la violenza: l’uomo è un animale cattivo per natura o sono le circostanze a renderlo tale? Più che una semplice storia di vendetta, “Dogman” è un western proiettato in un contesto urbano e contemporaneo, nel quale la leggenda prevale sulla realtà. Ispirato a un fatto di cronaca di trent’anni fa, si distacca dall’evento di cui nessuno conoscerà mai la verità, concentrandosi su temi universali e dilemmi umani che soggiacciono dietro il filo della sua trama”