Film d’apertura al Festival di Cannes 2017. Come “i nudi femminili di Pollock” Desplechin (“I re e la regina”, “Jimmy P.”) costruisce un’opera che contiene tanti film e tante storie, un labirinto di intrecci avanti e indietro nel tempo e nelle emozioni dei personaggi. Ismael Vullard è un regista e sta per girare un film su Ivan, un atipico diplomatico ispirato da suo fratello. Insieme a Bloom, suo maestro e suocero, Ismael non ha ancora superato la perdita del suo grande amore Carlotta (sparita nel nulla vent’anni prima) nonostante una nuova storia con Sylvia, un’astrofisica che per lui rappresenta tutto. Ismaël è frenetico: il presente, il passato, il film che sta girando si alternano vorticosamente. Tuttavia, nella sua soffitta, Ismaël cerca di tenere insieme i fili del racconto fino a che torna a fargli visita Carlotta. Un’intricata e umorale riflessione sulla vita, sull’amore, sull’arte, sul cinema. Un film summa in cui il regista chiama a ricomporre il puzzle della vita, non sono solo i personaggi ed i temi a lui più cari, ma anche i fantasmi dei suoi maestri: Bergman, Truffaut, Hitchcock, per scrivere insieme una vitalissima elegia del presente. Cast straordinario per un film che celebra il cinema.