Dopo il successo di Shampoo, Beatty comprò il soggetto di un vecchio classico (L’inafferrabile Sig. Jordan) e lo adattò ai giorni nostri, realizzando uno dei film più romantici degli anni ’70. È una favola stravagante in cui l’attore è un giocatore di football che muore in un incidente. Ma la sua morte è un errore fatto in paradiso e “i responsabili” gli assegnano temporaneamente il corpo di un miliardario assassinato. Dunque si reincarna per ritrovarsi a vivere in una reggia con una moglie adultera e dei collaboratori avidi e corrotti. Inoltre si trova coinvolto in una truffa finanziaria avversata dagli ambientalisti. Come se non bastasse si innamora di una giornalista combattiva. Un soufflé in salsa Frank Capra, Il paradiso può attendere offre a Beatty un personaggio alla Gary Cooper: un’affascinante idealista, un uomo semplice ma non un sempliciotto, uno che impara che la vita è più amara di quanto immagini. Il film ebbe un successo al di sopra delle aspettative e ricevette varie candidature all’Oscar, inclusi migliore attore e miglior regista per Beatty.