Ancora una volta un cast d’eccezione per Xavier Dolan: in La mia vita con John F. Donovan ad affiancare la star de Il trono di spade Kit Harington, Jacob Tremblay e i premi Oscar Natalie Portman, Kathy Bates e Susan Sarandon. Un film che segna il debutto hollywoodiano di Dolan e che vede riportati sul grande schermo tutti i temi che lo hanno reso famoso nel mondo: la relazione madre/figlio, l’omosessualità, l’infanzia.
Rupert Turner (Ben Schnetzer), giovane attore, decide di raccontare la vera storia di John F. Donovan (Kit Harington), star della televisione americana scomparsa dieci anni prima, che in una corrispondenza epistolare gli aveva aperto le porte del cuore, svelando i turbamenti di un segreto celato agli occhi di tutti. Ne ripercorre così la vita e la carriera, dall’ascesa al declino, causato da uno scandalo tutto da dimostrare.
Nelle nostre sale anche in V.O.S.
NOTE DI PRODUZIONE
“Xavier ed io avevamo già lavorato insieme un paio di volte”, racconta l’attore, sceneggiatore e regista Jacob Tierney, co-sceneggiatore di La mia vita con John F. Donovan insieme al regista Xavier Dolan. “Avevamo recitato ognuno nei film dell’altro ed eravamo diventati ottimi amici. È venuto da me con questa idea e mi ha chiesto: ‘Ti andrebbe di scrivere questa sceneggiatura con me?’ Aveva in mente un soggetto semplice e allo stesso tempo difficile da realizzare. In una giornata di gennaio buia e tempestosa abbiamo cominciato a scrivere la sceneggiatura”.
“Jacob è un mio grande amico”, racconta il regista e sceneggiatore Xavier Dolan. “Non ci vediamo spesso, ma ci vogliamo bene. Ero spaventato all’idea di scrivere questa sceneggiatura da solo in una lingua che non è la mia. Avevo bisogno di qualcuno che mi aiutasse e l’unico in grado di farlo era Jacob. Come artista lui mi piace molto, è intelligente, istruito, divertente ed è uno sceneggiatore bravissimo. Alcune delle più belle sceneggiature che ho letto nella mia vita me le ha mandate lui”.
“Tutto nella sceneggiatura è ispirato alle cose a cui ho assistito, che ho sentito raccontare o di cui sono venuto a sapere. E il fatto che io sia un regista e anche un attore mi ha facilitato le cose”, racconta Dolan, e precisa che questa storia non è autobiografica. “Il film passa dal tema dello show business a un’analisi più privata della vita quotidiana di un giovane uomo che lotta per diventare una grande star, per essere ricordato come un grande attore, e che allo stesso tempo vuole vivere liberamente il suo sogno e la sua vita. E racconta di quanto sia difficile riuscire a fare tutto questo a Hollywood. Fondamentalmente la storia descrive come la celebrità cambia la vita privata delle persone e di come si affronta questa cosa a livello personale. È un film che tratta il tema della celebrità in maniera molta intima”.