Un giornalista in disgrazia approfitta della tragedia di un uomo intrappolato in una miniera per farne uno scoop che diventa in breve un circo mediatico. Il film, considerato oggi uno dei grandi titoli di Wilder, fu accolto in modo piuttosto tiepido all’uscita. La stampa rimproverò al regista uno sguardo troppo cinico e una tendenza all’esagerazione – lo spirito corporativo dei giornalisti faticava allora come oggi ad ammettere ogni forma di critica all’informazione. Un film profetico.