In apparenza un rispettabile direttore di banca, Haghi è il capo di una potente organizzazione criminale. Il direttore dei servizi segreti tedeschi affida a un agente in incognito, Numero 326, il compito di smantellare l’organizzazione. Haghi precede le mosse delle autorità e incarica una spia russa, la bella Sonja, di irretire Numero 326. Fritz Lang ritorna ai temi e allo schema da thriller del dottor Mabuse e usa lo stesso interprete, Klein-Rogge, per incarnare un nuovo genio del male. La situazione economica in Germania era precipitata e l’inflazione era alle stelle: «La criminalità prosperava… In un’atmosfera da “si salvi chi può” fioriva un desiderio costante per il fantastico, per il misterioso, per il macabro, per l’angoscia soffocante del buio. Da qui i miei due grandi criminali: Mabuse il giocatore e Haghi la spia» (Fritz Lang, 1967).