Dopo La moglie sola, Satyajit Ray si interessò a vari progetti tra cui il dramma storico, la fantascienza e il poliziesco. Tra le varie possibilità pensò anche di mettere l’India contemporanea e i suoi problemi al centro del suo nuovo film (gli era stata mossa l’accusa di non occuparsene abbastanza). Invece in Nayak un attore bengalese affascinante, vanesio e egocentrico si imbarca su un treno notturno per Dehli dove va a ritirare un premio. Incontra una giovane donna che lavora per un giornale – “una donna moderna” che non mostra nessun interesse per gli idoli del cinema. Scettica, gli fa delle domande che pensa le possano tornare utili per il giornale. Insicurezza e rimpianti affiorano e l’attore si trova di fronte a un senso di vuoto e irrealtà. Quando il treno arriva in stazione, l’attore è pronto a mettersi di nuovo la sua maschera e salutare la folla di ammiratori. Grande ammiratore di Bergman e Fellini, con Nayak Satyajit Ray omaggia Il posto delle fragole e 8 1/2.