Nome di donna

Dopo I cento Passi, la Meglio gioventù e Romanzo di una Strage, torna dietro la macchina da presa uno dei più grandi registi del cinema Italiano con un film che racconta l’omertà, la compiacenza, il disonore generale e al tempo stesso il coraggio di una giovane donna che sfida tutto questo e si ribella dimostrandosi più forte del luogo comune. Un’indagine Istat svolta nel 2008/2009 ha accertato che in Italia circa la metà delle donne, fra i 14 e i 65 anni, ha subito ricatti sessuali o molestie sul lavoro. In numeri: 10 milioni e 485mila donne. Nina (Cristiana Capotondi) si trasferisce da Milano in un piccolo paese della Lombardia, dove trova lavoro in una residenza per anziani facoltosi. Un mondo elegante, quasi fiabesco. Che cela però un segreto scomodo e torbido. Quando Nina lo scoprirà, sarà costretta a misurarsi con le sue colleghe, italiane e straniere, per affrontare il dirigente della struttura, Marco Maria Torri (Valerio Binasco) in un’appassionata battaglia per far valere i suoi diritti e la sua dignità. Marco Tullio Giordana: “Questo film parla delle molestie sul luogo di lavoro, tema nascosto per anni sotto il tappeto. Il film indaga più che sul “fatto”, sul sasso lanciato nello stagno, sulle conseguenze che ne derivano, sui cerchi che si allargano fino a lambire sponde anche molto lontane. Una di queste è l’ostilità che immediatamente avvolge la vittima, l’insinuazione che “se la sia cercata”, la solitudine in cui si trova chi non intende sottostare”.

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