Un film noir del XXI secolo. Una vivida descrizione di crisi d’identità parallele. Un mondo dove il tempo è pericolosamente fuori controllo. (David Lynch)
Telefonare a casa propria e scoprire che a rispondere è l’uomo che vi sta davanti in quel momento. Ascoltare il citofono di casa e sentire la propria voce affermare che un tizio è morto. Cambiare personalità a metà film e vedere un mondo che possiede lo stesso lessico ma un’altra sintassi. Lost Highway è tutto questo: una fuga psicogena, un viaggio scintillante e dark lungo le strade perdute di una dimensione surreale e inquietante, in un mondo governato dal mistero e dall’allucinazione, attraversato da ogni tipo di paradosso logico, da narrazioni che si avvitano dentro una spirale inspiegabile, perché “qualsiasi tipo di spiegazione si dimostrerebbe inadeguata, poiché un film è fatto per essere visto” (David Lynch).