Harry Van Cleve muore. Si ritrova a cospetto del diavolo, al quale confessa la sua esistenza: l’infanzia, la scoperta dell’ altro sesso, le avventure da dongiovanni e soprattutto l’amore lungo una vita per Martha, la moglie.
Nel suo unico film a colori, Lubitsch armonizza il lato più libertino (pensiamo al sesso gioioso di Mancia competente o Partita a quattro) con quello romantico, talvolta struggente, della sua fase finale, senza mai perdere in coerenza e stile. Alle proverbiali allusioni si affianca qui un senso di impermanenza, tra ellissi narrative e cambiamenti epocali che sfuggono alla coscienza del personaggio centrale.