Adelina (Ingrid Thulin), dopo anni della solita vita, si è rifugiata in una casa di riposo per anziani, “La Casa del Sorriso”. Questo nome le si addice in modo particolare perché lei, tanti anni prima, quando era giovane e bella aveva vinto il concorso di Miss Sorriso, che ancora oggi illumina il suo viso. Nella Casa del Sorriso nascono amori, passioni, amicizie e rancori, ancora vivi, anche se più tiepidi, data l’età degli ospiti. Anche Adelina ha incontrato l’amore. Il fidanzato, Andrea (Dado Ruspoli), è un vecchio maestro di musica, con un guardaroba ancora in ottime condizioni, tanti ricordi e una moglie ricoverata al reparto “terminali”. I pretendenti delusi di Adelina, invidiosi di questo amore anche sessuale (i due non perdono occasione di fare l’amore nella roulotte, dipinta con i colori fantasiosi di un’anguria, di alcuni africani accampati al di fuori della struttura), mettono in atto una perfida azione: rubano alla donna la sua magnifica dentiera. Ma la moglie del maestro di musica, morendo, regalerà la propria dentiera ad Adelina e darà ai due giovani vecchi la sua benedizione. Favola naïf sulla vecchiaia, ossia un’età libera dai condizionamenti, dalle gerarchie, dalle convenzioni, come ad esempio il tabù sulla sessualità tra gli anziani, La Casa del Sorriso ha vinto giustamente l’Orso d’oro al Festival di Berlino.