Laurence Harvey nella parte che lo consacrò come la canaglia più odiosa (e formidabile) del cinema inglese. Una città di provincia nell’immediato dopoguerra. Il giovane Joe è un contabile ambizioso di giorno e di sera un attore dilettante in un teatrino locale. È qui che conosce Susan, la graziosa figlia dell’uomo più ricco della città, nonché suo datore di lavoro. Joe corteggia la ragazza e allo stesso tempo ha una relazione con una donna più matura, una francese intrappolata in un matrimonio infelice. Diretto dal debuttante Jack Clayton, che con mano realistica raccontò il grigiore della vita di provincia, La strada dei quartieri alti fece da apripista al movimento denominato “free cinema”: per la prima volta nel cinema inglese i proletari uscivano dai percorsi prestabiliti e si ribellavano a un destino già segnato. Eccellente la performance di Simone Signoret, l’adultera che rimane sempre straniera e sempre estranea in un mondo chiuso e rigido. Con La strada dei quartieri alti, Signoret fu la prima attrice non anglofona a vincere un Oscar.