Dalla regista di Body e In the name of, un film sull’identità che ha stregato Berlino vincendo l’Orso d’Argento, Gran Premio della Giuria. Malgorzata Szumowska torna ad indagare la provincia polacca contemporanea. Il primo trapianto facciale a livello mondiale e la costruzione della colossale statua del Cristo Re di Świebodzin sono il pretesto per raccontare l’altro volto della Polonia. Attraverso uno stile visivo di grande impatto che ricorda la pittura romantica polacca, la regista porta alla luce contraddizioni e ipocrisie. Un’invettiva feroce ai pilastri della società polacca: lo strapotere della chiesa, la subalternità culturale al consumismo, il razzismo. Tutto viene messo alla berlina. Un’allegoria acida e dark venata di satira e denuncia.