Se il pugilato è lo sport che più frequentemente fa da sfondo al mondo criminale del cinema americano, la palla basca (pelota) è certamente la controparte messicana. Scritto dal romanziere e reporter di cronanca nera José Revueltas (Nel palmo della mano), Odio mortale è un racconto di splendido squallore incentrato sul doppio gioco e le scommesse. E’ un film senza eroi. Pedro Armendáriz, il divo romantico del cinema messicano, si trasforma per l’occasione in un giocatore arrogante, un farabutto immorale, uno che seduce e abbandona le donne come e quando crede. Finché il destino non gli diventa nemico e rimane vittima a sua volta in un una scena che è la quintessenza del cinema noir – eppure inconcepibile in un film americano dell’epoca. Con l’aiuto del direttore della fotografia statunitense Jack Draper, Gavaldón crea un’atmosfera palpabile e inquietante in una Città del Messico notturna. Ottimo uso dello stadio come set.