Il mélo anni ’40 per eccellenza. Bette Davis si trasforma da brutto anatroccolo in un’affascinante signora allorché si libera dalle grinfie di una madre dispotica e si innamora di un uomo infelicemente sposato. Aiutata dal commento musicale di Max Steiner, dalla bellissima fotografia in bianco e nero di Ernest Haller e dalle battute immortali di Robinson («Non chiediamo la luna, abbiamo le stelle»), Bette Davis riuscì a dare autenticità a una storia ai limiti dell’incredibile.