Qualcuno volo’ sul nido del cuculo

È difficile pensare che questo film, la cui anima è così fortemente ribelle e contraria alle istituzioni, potesse esser fatto in un’epoca diversa dagli anni ’70. Una miscela straordinaria di idealismo e spettacolo turbolento, Il nido del cuculo è incentrato sulla guerra di nervi tra un detenuto che si finge pazzo e una caporeparto dura come l’acciaio ins un ospedale psichiatrico. Diretto con grande sensibilità da Milos Forman, un cecoslovacco fuggito dal regime comunista, i cui genitori erano state vittime dell’Olocausto, il film è una metafora incisiva sulla necessità e la difficoltà di combattere qualsiasi regime fascista. Jack Nicholson incarna lo spirito ribelle del popolo mentre Louise Fletcher rappresenta l’ingranaggio disumano dello Stato oppressore. Il regista reclutò settantanove pazienti di un ospedale dell’Oregon e ancora oggi Il nido del cuculo non ha perso nulla della sua forza e del suo realismo, restando il film più potente mai realizzato sulla malattia mentale. All’epoca dell’uscita il film diede una spinta propulsiva ai movimenti per la chiusura dei manicomi. Vincitore di numerosi Oscar. (I.B.)

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