Alice Diop scrive una rivisitazione contemporanea del mito di Medea ispirandosi ad un fatto di cronaca che ha sconvolto l’opinione pubblica francese. Un’opera vibrante e tagliente, criptica e avvincente, in perfetta sintonia con la sua tormentata protagonista. Tribunale di Saint-Omer. La giovane scrittrice Rama assiste al processo a Laurence Coly, una donna accusata di aver ucciso la figlia di quindici mesi, abbandonata all’arrivo dell’alta marea su una spiaggia nel nord della Francia. Mentre il processo va avanti, le parole dell’accusata e le deposizioni dei testimoni sconvolgeranno le certezze di Rama, e metteranno in discussione anche la nostra capacità di giudizio. Tra cronaca, Storia, cultura e Mito, Saint Omer di Alice Diop prende le mosse da un fatto avvenuto qualche anno fa in Francia per condurre un discorso su maternità, tabù, archetipi e modernità. Con tanto di citazione da Medea di Pasolini. Un film potente e lucido come pochi che sta dinnanzi allo spettatore con una forza crescente, che letteralmente esplode nel finale.
Vincitore del premio della Gran Giuria e del Leone del futuro al 79 Festival di Venezia.