Nasce Piera, in una famiglia piuttosto sconquassata, almeno secondo la morale corrente: la madre è una specie di ninfomane, una candida amorale, un po’ ingenua e un po’ folle. Il padre è un attivista politico, disorientato dalla vita della moglie che ad ogni occasione lo tradisce, che vive sempre in bilico tra una gelosia inespressa ed una totale passività. Piera accompagna la madre nelle sue scorribande sessuali, perdendo di vista il padre. Quando, cresciuta, è ormai un’attrice famosa, dovrà fare i conti con entrambi. Ferreri mette in scena con Dacia Maraini e Piera Degli Esposti, autrici del libro omonimo in cui appunto si racconta la vicenda umana e professionale di quest’ultima, una famiglia aperta e non tradizionale dove ogni relazione è messa in discussione (la madre e la figlia che si scambiano gli amanti, Piera che intrattiene con il padre una ambigua relazione affettiva), inserendola in un contesto mitico e fuori dalla Storia, tra citazioni di De Chirico e architetture razionaliste. Intense e bravissime Isabella Huppert (doppiata da Laura Morante) e Hanna Schygulla che vinse il premio per la migliore interpretazione femminile al Festival di Cannes.