The French Dispatch è l’edizione europea dell’Evening Sun di Liberty, Kansas – un resoconto settimanale dei fatti a livello di politica globale, arti (alte o popolari), moda, cucina, enologia, e storie di varia umanità da luoghi distanti. Quando il direttore muore, lo staff editoriale decide di pubblicare un’ultima edizione memoriale evidenziando le tre storie migliori pubblicate nei dieci anni di vita del magazine. Le storie sono incentrate su un artista condannato all’ergastolo per un doppio omicidio, le rivolte studentesche e un rapimento risolto da uno chef.
Presentato al Festival di Cannes 2021. Con un cast stellare, l’ultimo film di Wes Anderson (Moonrise Kingdom, Grand Budapest Hotel), è una dichiarazione d’amore alla carta stampata, un omaggio alle ‘penne’ e alle scelte editoriali di “The New Yorker” (fondato nel 1925), qui sotto le fantasiose spoglie della testata “The French Dispatch of the Liberty, Kansas, Evening Sun”. Alla morte del direttore di una redazione, il personale pubblica un memoriale che riporta le migliori storie realizzate dal giornale nel corso degli anni: un artista condannato all’ergastolo, rivolte studentesche e un rapimento risolto da un cuoco. Come in un vero giornale, i registri (cronaca nera, necrologi, società, cultura, cucina) si succedono compulsivamente creando un vivace universo di storie e situazioni. Un lussuoso pastiche denso di riferimenti all’arte newyorchese e francese degli anni ’50 e ’60: la nouvelle vague di Godard e la pittura di Jackson Pollock, le musiche alla Erik Satie e i manifesti studenteschi di Daniel Cohn-Bendit. La smagliante autorialità di Wes Anderson esplode in un intrattenimento avvincente che unisce varie forme d’arte e performance eccezionali. Miscela di bianco e nero e colore, live action e animazione, regalano immagini che raggiungono perfezione e ipnotica poliedricità estetica.