Le avventure rocambolesche di Tom Jones, nato bastardo, adottato da un ricco signore di campagna e popolarissimo tra le donne. Allegro, sfacciato, pronto a prendere la vita come viene, Tom ha un unico debole: Sophie, la figlia di un proprietario terriero che lo detesta. L’incontro tra i due enfants prodiges del cinema e del teatro inglese, Tony Richardson e John Osborne (regista e commediografo di Ricorda con rabbia e The Entertainer) e l’enfant prodige della letteratura inglese del XVIII secolo, Henry Fielding. Non è casuale che in pieni anni ’60 Richardson e Osborne ignorassero i testi della letteratura vittoriana, sempre permeata da un alone di puritanesimo cupo, e volgessero lo sguardo al ’700 ribaldo e in particolare a Fielding. Lo scrittore aveva sparigliato le regole del romanzo mainstream raccontando con spirito cinico e beffardo storie di sesso, vizio, adulterio, incesto. Il film, fedele nello spirito al romanzo, fu un successo senza pari e vinse premi in tutto il mondo. Fondamentale la presenza di Albert Finney – sembra nato per essere Tom Jones.