Film d’apertura della Quinzaine des Réalisateurs a Cannes, segna l’atteso ritorno alla regia di Emmanuel Carrère, uno dei più amati scrittori francesi di oggi (“Yoga”, “Limonov”), e ha per protagonista una straordinaria Juliette Binoche.
Binoche veste i panni di Marianne, una scrittrice affermata che per preparare un libro sul lavoro precario prende una decisione radicale: senza rivelare la propria identità, si presenta all’ufficio di collocamento e viene assunta come donna delle pulizie sul traghetto che attraversa la Manica. Riesce così a toccare con mano i ritmi massacranti e le umiliazioni che affronta chi è costretto a quella vita, ma anche l’incrollabile solidarietà che unisce le sue compagne, tra cui spicca Christèle, madre single che non si dà mai per vinta. La vera identità di Marianne, però, non può restare nascosta per sempre…
Ispirato al celebre romanzo-inchiesta della giornalista Florence Aubenas, il film si avvale di un cast sensazionale di attrici non professioniste e, come sempre in Carrère, riesce a unire uno sguardo penetrante sulla società di oggi con la riflessione mai banale sul rapporto tra arte e vita, realtà e finzione.