Con Ettore Scola ho fatto sei o sette film. Mi piace Ettore. Ha humour, è intelligente, è tranchant, spesso; è simpatico. Con lui si può esprimere una piccola idea: se è valida, l’accetta. Insomma con Scola c’è un lavoro di collaborazione. In Una giornata particolare, mi ricordo, c’era una telefonata molto delicata che io, nel ruolo di un omosessuale, facevo evidentemente al mio amico. “Ettore”, gli dissi, “il pudore mi suggerisce di fare questa scena tutta di schiena. Vieni dietro la mia nuca, con la
macchina da presa, perché le cose che dico non siano violente, non arrivino allo spettatore in maniera sgradevole”. Scola fu d’accordo. Ed è uno dei momenti più belli del film. Sempre in Una giornata particolare, Ettore mi chiese se ricordavo una canzone della mia adolescenza. Me ne ricordai una che sentivo a casa di mia zia, che aveva tre figlie, quando la domenica ballavamo: “Belle bimbe innamorate / Le arance comprate / Hanno un magico sapore / Un profumo d’amore”. È con questa musichetta che nel film mostro a Sophia Loren una certa danza. Per me, Una giornata particolare resta un esempio di cinema veramente straordinario, semplice, netto. Vogliamo osare? Un
capolavoro.