L’inguaribile istinto di sopraffazione: Dogman

Dopo il successo straordinario di Gomorra e Reality, il regista italiano pluripremiato Matteo Garrone torna sul grande schermo con Dogman, un film in concorso al Festival di Cannes in uscita il 17 maggio nelle sale di Circuito Cinema.

Uno scioccante caso di cronaca

Dogman racconta la storia di Marcello (Marcello Fonte), il mite proprietario di un salone di tolettatura per cani che, stremato dalle continue vessazioni di Simoncino (Edoardo Pesce), un ex pugile che terrorizza il quartiere, decide di reagire per riaffermare la propria dignità.

Il film si ispira agli eventi del Canaro della Magliana, un atroce fatto di cronaca accaduto nel 1988 che colpì per la sua particolare efferatezza. Pur ispirandosi a questa terribile vicenda, il regista ha più volte affermato che il film non vuole fornire una ricostruzione fedele dell’accaduto.

La legge del più forte

Il leone sbrana l’antilope. Lo squalo divora i pesci più piccoli. È così che funziona in natura, pertanto è così che ci aspettiamo che vada ogni volta. E anche nella triste e degradata periferia romana che fa da sfondo a Dogman, proprio come in natura, i deboli sono destinati a essere sottomessi dai più forti senza possibilità di ribellarsi.

Questo dramma dai toni cupi e tragici racconta di come il senso di umiliazione e la volontà di riscatto possano spingere un uomo oltre il limite. La pellicola di Matteo Garrone scava tra le pieghe più profonde dell’animo umano fino a raggiungere la materia oscura che porta l’uomo ad abbandonarsi agli istinti più selvaggi e violenti.

Le immagini crude e dolorosamente realistiche rispecchiano un mondo in cui la violenza appare come l’unica forma di linguaggio che una società basata sulla sopraffazione sia in grado di comprendere.

L’uomo è un animale cattivo per natura o sono le circostanze a renderlo tale? Non perdere Dogman, il nuovo film di Matteo Garrone dal 17 maggio nelle nostre sale.

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