XXVII edizione del Tertio Millennio Film Fest, dal 14 al 18 novembre al Cinema Nuovo Olimpia di Roma (Via in Lucina, 16): “L’armonia delle differenze” è il tema attorno a cui ruotano le opere selezionate e gli eventi speciali previsti.
Tertio Millennio Film Fest aprirà il 14 novembre con Green Border di Agnieszka Holland. La regista sarà presente in sala per una masterclass, nell’ambito del format “Cinematografo Incontra”, che precederà la proiezione (già in Filmoteca Vaticana il 13 novembre per la pre-apertura del festival) per raccontare il suo cinema di denuncia sociale e politica e, in particolare, il suo ultimo lavoro che ha vinto il Premio speciale della giuria alla 80. Mostra del Cinema di Venezia: immagini di denuncia su quanto accade al confine tra Bielorussia e Polonia dove centinaia di migranti patiscono fame, freddo, vessazioni, ferite e indifferenza. In questa occasione, la regista riceverà il premio Fuoricampo, assegnato dal Tertio Millennio Film Fest e da Religion Today di Trento e Popoli e Religioni di Terni.
In programma, ancora un film premiato a Venezia 80: Explanation for Everything (17 novembre), che ha vinto nella sezione Orizzonti, mostra uno spaccato profondo dell’Ungheria di oggi grazie al regista – presente in sala – Gàbor Reisz, capace di raccontare le contraddizioni del suo paese attraverso i diversi personaggi.
In concorso anche The Man From Rome (16 novembre), di Jaap van Heusden, in cui uno scettico prete, interpretato da Michele Riondino – presente in sala per presentare il film – viene inviato dal Vaticano per indagare su una statua piangente della Vergine Maria in una comunità olandese al confine meridionale. Così incontra una comunità infelice che si aggrappa al miracolo e che mette in discussione le sue certezze. Tra gli altri film in concorso, anche Figurant (17 novembre), di Robert Glinski che sarà presente in sala insieme al cast: un ritratto psicologico di Budny, l’ufficiale dei servizi segreti che ha sorvegliato Karol Wojtyla per vent’anni.
Attorno al tema, altri numerosi film in concorso: The Red Suitcase di Fidel Devkota (14 novembre), Totem di Lila Avilés (15 novembre), Traces di Dubravka Turic (15 novembre), Melk di Stefanie Kolk (16 novembre), Una madre di Stefano Chiantini, che presenterà il film in sala insieme a Aurora Giovanazzo, attrice protagonista (15 novembre).
In un momento come quello che stiamo vivendo, in cui il mondo è dilaniato dal conflitto, il festival vuole ricordare i testimoni di bene, quelle fiammelle rimaste accese anche in periodi oppressi dal male. Ci saranno quindi tre eventi speciali intitolati proprio “Testimoni di speranza”: la proiezione di L’ultimo degli U-boot e l’Angelo di Instanbul di Vincenzo Pergolizzi (17 novembre), The Dreamers – Afghan Women’s Resistance di Alessandro Galassi (17 novembre) e L’audacia di don Pino Puglisi di Fausto Della Ceca con Valeria Castrucci, Serena Cirillo e Giuseppe Cutrona (18 novembre).
Il film di chiusura, il 18 novembre, sarà Il concerto di Radu Mihaileanu: il regista è anche il presidente della Giuria Interreligiosa composta dagli esponenti delle comunità cattolica, protestante, ebraica, islamica, buddista e induista e terrà una masterclass prima della proiezione del film.
Tre saranno i premi assegnati durante la cerimonia di chiusura: il Premio Tertio Millennio al miglior film del concorso assegnato dalla Giuria Interreligiosa, il premio al miglior film assegnato dalla Giuria della Critica SNCCI, il premio “Nuovi Sguardi” assegnato dagli studenti di cinema dell’Università Salesiana. I premi sono realizzati da Lucio Minigrilli.
Il programma del festival prevede anche il convegno interreligioso, che avrà luogo presso la Biblioteca Nazionale dell’Ebraismo italiano “Tullia Zevi” di Roma, il 14 novembre, e “Tertio Lab”, progetto per le scuole che offrirà laboratori di regia e sceneggiatura e di traduzione e dialogo interlinguistico.
«Mai avremmo immaginato che l’armonia delle differenze, un tema che Papa Francesco in persona ci aveva affidato a inizio anno in un’udienza storica per l’Ente dello Spettacolo, potesse pochi mesi dopo risuonare così drammatico: in un mondo precipitato nella spirale della guerra, del terrore e dell’inimicizia, parlare di dialogo, di relazione, di differenze che arricchiscono e non intimoriscono, può apparire utopico se non ingenuo. Il Tertio Millennio Film Fest ci dice invece che non è così – afferma Gianluca Arnone, codirettore del festival – Si possono costruire esperienze di condivisione profonde tra comunità religiose diverse, tra culture apparentemente agli antipodi. E si può ripensare il cinema come arte dell’incontro con l’altro. Arte del dialogo».
Marina Sanna, codirettrice artistica, aggiunge: «Il festival presenta un ricco programma di proiezioni di film provenienti da tutto il mondo, incontri con gli autori, eventi speciali, un convegno interreligioso e un progetto per le scuole secondarie di secondo grado. Sono tutte occasioni per esplorare, attraverso il linguaggio della settima arte, lo spazio spirituale per la riflessione su un tema così importante che racchiude il senso della proposta di Tertio Millennio».
Il tema è espresso a partire dall’immagine della locandina di quest’anno. Il concept visivo ideato per questa edizione del festival è stato realizzato da Adriana Vitto, studentessa di Naba, Nuova Accademia di Belle Arti con cui da diversi mesi Cinematografo ha avviato una preziosa collaborazione offrendo opportunità di stage per aspiranti grafici e realizzando insieme eventi e premiazioni.
Il festival, organizzato dalla Fondazione Ente dello Spettacolo, con il patrocinio del Dicastero per la Cultura e l’Educazione, del Dicastero per la Comunicazione della Santa Sede, dell’Ufficio Comunicazioni Sociali e dell’Ufficio nazionale per l’ecumenismo e il dialogo interreligioso (UNEDI) della CEI, promuove il cinema come luogo di dialogo interreligioso e interculturale, avvalendosi della collaborazione delle principali comunità religiose presenti in Italia: la Chiesa Valdese, l’UCEI, l’UCOII, la Coreis, l’Unione buddhista italiana e l’Unione induista italiana.